Pasta salsiccia e carciofi
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I carciofi in cucina sono dei validi aiutanti. Molto saporiti e dal gusto inconfondibile donano ai piatti consistenze e sapori notevoli. Qui vi spiegheremo come cucinare i carciofi nel modo migliore e soprattutto come realizzare piatti in mille modi diversi, però bisogna prestare attenzione alla tipologia e alla varietà per usarli al meglio. Assecondando sempre la stagionalità ci sono quelli specifici per la frittura o ideali per essere bolliti. In Italia ci sono tantissime biodiversità e molte di esse sono anche IGT. Qui di seguito vi diremo come riconoscerli, come pulirli e soprattutto quali sono le ricetta più buone!
Intanto per distinguere i carciofi si può fare una prima valutazione in base al colore. Si possono trovare verdi o violetti. Cambia spesso anche la forma che può essere lunga o arrotondata e inoltre possono avere o meno le spine. Tutto ciò ci fa capire quante tipologie esistano in natura, tutte valide, tutte molto buone e tutte che valga la pena di assaggiare. Il loro nome latino è Cynara (vi ricorda qualcosa) scolymus e fa parte della famiglia delle Asteracee così come la lattuga, il tarassaco e il cardo per esempio. Sembra sia stata coltivata per la prima volta in Medioriente, dove non solo veniva utilizzata come ingrediente, ma la si usava anche con scopi terapeutici, molto probabilmente si conoscevano già le sue doti sulla digestione.
Del carciofo si può mangiare tutto, sia le foglie, quelle più interne che sono molto tenere e sia il cuore, ma è ottimo anche il gambo se opportunamente tagliato. In cucina lo si utilizza in mille modi ma esistendo in natura tantissime varietà diverse, qui vi spiegheremo come utilizzarlo al meglio e soprattutto quale è opportuno scegliere in base alla ricetta con i carciofi che si vuol fare.
In Sardegna è nata la prima DOP nel 2011 e questo carciofo ha la caratteristica di avere delle foglie violette e di essere abbastanza allungato, si mangia sia al forno che crudo in quanto le sue foglie sono molto tenere e saporite.
La prima IGP invece è stata conferita nel Lazio al famosissimo carciofo romanesco. Lo si riconosce subito perché molto grosso, tondo e non ha le spine. Viene chiamato anche mammola, e “la morte sua" come dicono da quelle parti è alla Giudia o alla Romana.
Scendendo più a sud troviamo il famoso tondo di Paestum che nasce e cresce in una piana meravigliosa dal clima impeccabile. Tondeggiante, senza spine molto tenero ha spesso le punte delle foglie viola. Questo carciofo lo si può utilizzare in molti modi diversi che vanno, dal fritto, al forno ma possono essere egregiamente arrostisti. Restando in Campania troviamo quello di Castellammare, mentre in provincia di Salerno troviamo quello tutto bianco che è decisamente molto particolare.
In Puglia poi troviamo quello brindisino che è quello con le foglie più tenere, mentre in Sicilia c'è quello tipico di Menfi che lo si riconosce subito grazie alle spine molto grosse.
Tra tutte le verdure e gli ortaggi è quello che richiede forse un po' più di pazienza, bisogna prima pulirlo, eliminare le spine, assottigliare il gambo, togliere le foglie più esterne ed eliminare la peluria interna attaccata al cuore, ma la fatica viene compensata certamente. Un'ottima caratteristica dei carciofi è quella di essere sì stagionali, ma alcune varietà si trovano in inverno altre in primavera e in questo modo non si sta mai a bocca asciutta, nei mesi in cui poi scarseggiano si possono gustare come conserva sott'olio.
Fate attenzione alla stagionalità e al tipo di varietà in questo modo farete delle ottime ricette. Che siano fritti, in umido, abbinati con altri ingredienti all'interno di paste golose oppure rigorosamente protagonisti sono sempre troppo buoni. Fateci sapere in che modo vi piace mangiarli. Qui di seguito vi spiegheremo come cucinare i carciofi e troverete tante ricette con i carciofi stuzzicanti e imperdibili. A voi la scelta.