Il cinghiale alla cacciatora di Casa Pappagallo è un secondo rustico e saporito, di quelli che piacciono sempre a tutti.
Si tratta di una ricetta tradizionale italiana che molto spesso ha subìto variazioni in base a quanto si tramanda di famiglia in famiglia.
C’è chi, ad esempio, ci aggiunge i pomodorini o chi il pomodoro non lo mette affatto.
Questa è la mia versione.
Ci vuole un po’ di tempo per farlo ma ne vale la pena!
La cottura lenta, a fiamma bassa, rende questa carne tenera anche se in origine non lo è. Il cinghiale alla cacciatora è un gran bel piatto, da fare magari nelle giornate più fredde perché è davvero una coccola per il palato.
Questo piatto sembra essere nato in Toscana, ma per la sua bontà si è diffuso via via in tutto lo stivale assumendo connotati anche differenti.
Se vi state chiedendo come togliere l'odore selvatico di cinghiale, posso dirvi che seguendo i miei consigli questa particolarità della carne non sarà più un problema.
Il segreto per rendere speciale il cinghiale alla cacciatora è quello di fargli perdere l’acqua all’inizio della cottura perché con essa andrà via anche il forte e pungente sapore di selvatico.
Cosa si accompagna come contorno al cinghiale?
Beh essendo un piatto dal gran carattere posso dirvi che un buon purè o delle semplici patate in padella o in forno sono perfette.
Nel frattempo, tritate grossolanamente la cipolla, la carota e il sedano.
In una padella con un giro di olio mettete come prima cosa la cipolla e l'aglio scamiciato, poi aggiungete il sedano e la carota.
Se vi piace, aggiungete 1 peperoncino a fette, mescolate il tutto e fate soffriggere le verdure.